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Nicola Tripodi restituisce nel moderno l’antico della Calabria. I simboli del mare, della terra, delle occasioni di celebrazione della vita sorgono a una nuova testimonianza con l’arte delle terre.
Terracotte moderne e antiche. L’ossimoro ammette la contraddizione, e la paradossalità svanisce quando si intende la ragione del moderno e la ragione dell’antico. Nicola Tripodi con la sua arte ceramica riesce a fare questa combinazione, giungendo a una qualità che non si può più spezzettare geometricamente per trovarne la chiave di produzione.
Terracotte moderne per l’integrazione delle tecniche, per l’immagine che va al di là dell’iconolatria e dell’iconoclastia.
Terracotte antiche perché la tradizione non è negata, come nella vulgata postmoderna: quindi terracotte che non si lasciano incasellare nelle celle del tradizionalismo e dell’antitradizionalismo.
Arte tra invenzione e tradizione quella di Nicola Tripodi.
Da ciascuna opera risalta un’idea della Calabria. Quale Calabria? Quella della terra del mito, della terra della cultura. Il percorso di Nicola Tripodi nei meandri della storia della sua terra segue talvolta tracce trascurate e ignote, nascoste tra le pieghe della cultura che solo ironicamente possiamo chiamare minore, quella della gente che la vive e la celebra ogni giorno.
Nella narrazione artistica di Nicola Tripodi le figure sono quelle degli oggetti di “ieri”, quelli del tempo del mito, quando il vuoto della riproducibilità tecnica non li aveva ancora intaccati.
L’argilla, la terra, e l’arte, la terra-cotta, la tecnica dell’ingobbio, ossia della colorazione dell’argilla prima della cottura: modi per affermare l’originario sino alla restituzione. Ciò che resta è quello che conta per davvero. Immagini del mito, infinitamente distanti dalle forzature della cronaca.
Ecco, Nicola Tripodi restituisce nel moderno l’antico della Calabria. I simboli del mare, della terra, delle occasioni di celebrazione della vita sorgono a una nuova testimonianza con l’arte delle terre.
Nicola Tripodi. Nato a Reggio Calabria nel 1955, dove vive e svolge l’attività di artista-artigiano. Ha partecipato a mostre personali e collettive. Opera presso il laboratorio “Arghillà” a Reggio Calabria, in Via Sbarre Centrali, 249.
www.arghilla.it - nicolatripodi@arghilla.it
Christiane Apprieux, codirettore di "Transfinito"