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Nel nuovo, misterioso ed oracolare libro di Zingonia Zingone “I naufragi del deserto” (Edizioni della meridiana, Firenze 2015) viene raccontato sotto forma di racconto poetico la vicenda di tre personaggi, Khalil, Soraya e Basim, accomunati dalla cifra della sete e della ricerca.
E’ una ricerca inesausta la loro, tutta tesa al tentativo di dare un significato alle loro esistenze perdute nel labirintico deserto del vivere.
L’autrice sceglie la formula della narrazione e attraverso versi evocativi e scintillanti ricama le vicende di questi tre personaggi-enigmi come in una fiaba delle Mille e una Notte.
Le poesie di questo prezioso libro sono divise in tre sezioni, “L’oracolo della rosa”, “Le campane della memoria” e “Fiume nascosto” e si aprono con i versi di Omar Khayyam che diviene la Guida ed il Mentore delle tre vicende.
Già dalle prime pagine si è pervasi dalla bellezza lenta e maestosa del mondo medio orientale e le vite dei tre personaggi simili a tre ouadi nella solitudine del deserto, serpeggiano inquiete, soggette a piene improvvise.
Il principe Khalil, che per alcuni aspetti ricorda il principe figlio di re del poemetto gnostico dello Pseudotommaso “Il Canto della Perla”, si perde inseguendo vanamente amori terreni, prima di ricordare la sua radice divina, Soraya è una fanciulla innocente e violata, che si prostituisce per vivere e che verrà accolta e riconosciuta solo dallo sguardo di un cieco; infine il fanciullo Basim, una sorta di Telemaco d’Oriente, che fantasticando intorno alla figura del Padre sconosciuto, si costruisce una leggendaria genealogia, identificandosi in una specie di pirata-avventuriero caraibico, immaginando che le sue origini provengano dai Mari del Sud.
In tutti e tre è presente la profonda nostalgia di una patria anteriore, la bruciante ed inappagata sete di qualcosa che si è perduto prima ancora di nascere.
A proposito del principe Khalil Zingonia Zingone scrive:
I versi di Khalil
Parlano la lingua del candore.
Non esiste freccia più puntuale
Della sua parola scagliata nel silenzio.
Soffio che arriva limpido,
si fa inchiostro
e si imprime sul biancore.
Cosa cerca Khalil?
E di Soraya dice:
Soraya vende il suo corpo, compra
Allegria. Vende allegria, compra
oblio. Si libera dal presente
Inchiodandosi alla croce della lussuria,
martire del piacere e della vertigine.
Erotismo, fantasma che la abita
E spaventa; seme catapulta
Che l’ha scagliata in questo mondo.
Infine, a proposito di Basim:
Basim sa
Che le sue origini si trovano
Nei mari del sud. Sogna
Di essere un pirata, all’arrembaggio
La nave è un tronco mutilato,
una palma caduta,
armato di fionda va all’assalto
del galeone nemico, cerca
il tesoro nascosto.
Apre il baule di madreperla;
in fondo c’è una pergamena.
Riconosce la tinta che sfocia
Dalle bianche mani di sua madre.
Il tema dell’Assenza e della Mancanza costituisce il motore delle tre vicende.
Proprio in virtù di questa mancanza, di questa sete, che si compirà il percorso iniziatico dei tre protagonisti.
Poiché come l’acqua può irrompere improvvisa in pieno deserto, conducendo al naufragio, così la vita può offrire svolte e sviluppi sorprendenti, restituendo un Senso ed un Destino ad esistenze apparentemente inaridite.
In questo sta la bellezza ed il mistero del libro e la sua potenza oracolare che permette a chi lo legge di entrare in segreta consonanza con i personaggi che vi compaiono.
In un continuo avvicendarsi di Luce ed Ombra si compie questo viaggio dell’Anima, scandito da tre stazioni che corrispondono a tre esperienze interiori.
E’ un viaggio poetico che parla dei nostri Naufragi e della nostra Sete e che ci insegna l’ardente speranza dell’Attesa e della Pazienza.
Zingonia Zingone, poeta, scrittrice e traduttrice; scrive in italiano e spagnolo. Cresciuta tra l’Italia e il Costa Rica è laureata in Economia. Ha pubblicato cinque raccolte poetiche. Le sue poesie sono state incluse in numerose riviste letterarie e sono state tradotte in svariate lingue.
E’ curatrice e traduttrice di raccolte poetiche dall’inglese, spagnolo e italiano. Dal 2014 cura la rubrica Il grido e il sussurro nella rivista di poesia internazionale “Minerva”.
Collabora stabilmente con l’Istituto Cervantes di Roma e con altre istituzioni italiane e di lingua spagnola.
Lucia Guidorizzi